EDWIN VALERO: EN ITALIA DICEN QUE ES EL NUEVO REY LIBRA POR LIBRA  

Publicado por Unknown



En el periodico italiano La Gazzetta dello Sport ya lo han bautizado a Edwin Valero como "El Indio del puño de hierro"

En un articulo titulado: El indio del puño de hierro Valero, 25 victorias, 25 KO escriben:

Valero, venezolano, campeón del mundo de los ligeros WBC-CMB (conquistado el sabado pasado): 25 victorias todas por KO, de las cuales 18 fueron en la primera vuelta. Ahora lo desafía a Pacquiao por el título del mejor pugil en actividad (libra por libra)

Milan, 9 de abril 2009 - El nuevo rey del puño pesado es un venezolano con rostro de indio (uno de sus apodos es El Inca) y una carrera que espanta, sobretodo a sus adversarios.

Sabado, 4 de abril en Austin, Texas, Edwin Valero, 27 años (nacido el 3 de dicimebre de 1971 en Bolero Alto) y convirtiendose en el nuevo campeón ligero de la CMB luego de batir en el segundo round al colombiano Pitalúa, agregando su segunda corona a su carrera (ya ha sido titular mundial superpluma de la AMB) y sobre todo el triunfo número 25 consecutivo antes del límite desde que es profesional, obviamente sin derrotas.

Es muy larga la nota y se puede seguir leyendo en italiano completa aqui:

http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Boxe/Primo_Piano/2009/04/08/boxe.shtml

INGHIPPO - Dinamite, Terminator, Liquidatore: appaiono pienamente giustificati i nomignoli che gli attribuiscono tifosi e commentatori di pugilato. Dopo una carriera dilettantistica con 86 vittorie (57 ko), Valero passa pro’ nel 2002 lasciando immediatamente un marchio fulmineo sui quadrati di Caracas, con 11 vittorie tutte nel 1° round. L’anno dopo, alla vigilia del 12° incontro, la Golden Boy Promotions del grande De la Hoya, attratta dalle qualità straordinarie del mancino latinoamericano, gli offre un contratto sostanzioso, ma un episodio accadutogli nel 2001, quando era ancora dilettante, gli chiude le porte dorate dell’America: Valero aveva avuto un grave incidente motociclistico con frattura del cranio e conseguente operazione per ridurre un grumo di sangue. Una risonanza magnetica del gennaio 2004 mostra ancora i segni di quel botto e a Valero viene proibito di combattere negli Usa, frattanto diventati la sua casa perché vive a Las Vegas, in quanto soggetto a rischio.

RECORD - Deluso e amareggiato ("Posso combattere in tutte le parti del mondo, ho portato esami su esami che dimostrano il mio eccellente stato di salute, è solo un’ingiustizia"), Valero pensa addirittura al ritiro. Poi ci ripensa, licenzia tutto lo staff e gira il mondo come un nomade alla ricerca di un promoter che lo faccia combattere di nuovo. Lo trova in Giappone, dove le regole sono piuttosto lasche (fino a qualche tempo fa non richiedevano neppure i test sull’Hiv...) e dove ricomincia a macinare successi e rivali. Il 25 febbraio 2006 ottiene il 18° ko consecutivo al 1° round, abbattendo un record vecchio di 101 anni (i 17 ko di Otto Young del 1905) che gli verrà sottratto nel 2008 dal medio americano Tyrone Brunson (19, ma con avversari modesti); il 5 agosto dello stesso anno si prende il Mondiale dei superpiuma dopo una battaglia cruentissima in casa del rivale contro il panamense Mosquera, messo al tappeto nel 10° round dopo avergli inflitto due conteggi nel fatidico primo round ed aver subito un atterramento nel 3°: dopo quel match Mosquera non ha più combattuto.

TERRA PROMESSA - Nel marzo del 2008, la svolta: la commissione pugilistica del Texas gli concede l’opportunità di combattere nello stato senza ulteriori approfondimenti clinici e nonostante i dubbi dell’Ufficio Immigrazione, si dice accresciuti dalla forte simpatia di Valero per Hugo Chavez, il cui volto porta tatuato sul petto, incastonato dalla bandiera venezuelana. Ecco perché può disputare il Mondiale dei leggeri ad Austin un anno dopo, dove stronca Pitalua (40 ko in 46 vittorie...) spegnendogli la luce con un gancio destro nel 2° round, a conferma dell’innata e clamorosa capacità di risolvere un incontro con un colpo solo, anche se il colombiano resisterà ancora qualche secondo prima di essere travolto definitivamente. Così appare chiaro a tutti che Valero può diventare una macchina da soldi, un’alternativa credibilissima al dominio mediatico e tecnico del filippino Pacquiao, e gli scettici States cominciano ad adoperarsi per concedergli cittadinanza pugilistica anche fuori dal Texas, trasformandosi come sempre nella terra promessa, anche se in ritardo. Prossimo passo, la licenza del Nevada, guarda caso lo stato di Las Vegas e dei suoi dollari, anche se Edwin mantiene un profilo basso: «Il mio motto è "Rimani con i piedi per terra": parlano di una sfida a Pacquiao, ma io non ho fretta: non sono certo tra quei pugili che vogliono smettere a trent’anni, resterò campione a lungo». Chi sarà la prossima vittima?

Riccardo Crivelli


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1 comentarios

Anónimo  

necessita di verificare:)

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